Ogni inizio stagione la domanda di rito è :
“Quali saranno i colori di tendenza per la Primavera/Estate? E per l’Autunno/Inverno?”
Servizi televisivi, riviste, siti internet, puntualmente dedicano pagine e spazi a questo argomento. È un tema che ha come protagonista la moda, dai filati ai tessuti, sino agli abiti confezionati, per sconfinare nel mondo della cosmesi, degli accessori sino a quello dell’interior design.
Come per le tendenze di stili nell’abbigliamento, esistono le tendenze colore dei tessuti declinate nelle varie categorie: donna, uomo, bambino, sportivo, intimo, mare, casa. Ogni settore ha la sua collezione di colori che ad ogni stagione si rinnova.
Consapevolmente o no, indossiamo e ci circondiamo di colori che qualcun altro ha deciso per noi.
In che modo?
Prima di poter ammirare o giudicare determinati colori in passerella e nei negozi, ci vogliono all’incirca due anni di studi e scelte, attraverso fasi e figure professionali differenti:
dai Bureau du Style, gruppi di lavoro costituiti da vari professionisti come sociologi, stilisti, esperti di materiali sino ai produttori di fibre e a quelli di filati e tessuti.
Captare le tendenze con largo anticipo non è frutto di improvvisazione, ma un attento lavoro quotidiano di osservazione e confronto. Esistono fiere di settore come Premiere Vision, Milano Unica, Pitti Immagine, manifestazioni in cui i professionisti del settore moda hanno i primi feedback sulle tendenze future.
Oggi più che mai parlare di colore si deve e si può. Le figure che influenzano certe scelte cromatiche sono sempre più varie, basti pensare ai tantissimi fashion blogger sparsi nella rete.
Grazie alla tecnologia, all’uso di smartphone e tablet, scattare foto in giro per la città ad ignari passanti, o farsi un selfie indossando l’ultimo acquisto e postare immediatamente le foto per condividerle in rete sui vari social network, ci permette di sentirci tutti dei cacciatori di novità, curiosità o di cose assolutamente inguardabili.
In realtà tradurre in una tendenza ciò che si osserva e che si ritiene rilevante, richiede senz’altro grande sensibilità e costanza nel seguire il cambiamento. Esistono infatti professionisti in tutto il mondo, i cool hunter, che attraverso fotografie per strada, partecipazioni ad eventi, mostre, viaggi, sono a caccia di nuove tendenze.
Il materiale fornito dai cool hunter, per lo più fotografie, è analizzato ed elaborato da team di esperti ed è a questi ultimi che spetta l’arduo compito di definire i color trend del futuro, mediante cartelle colore. Si parla di veri e propri book di ispirazione che contengono immagini, descrizioni, materiali, tessuti e ovviamente una palette di colori.
Ho sempre avuto l’impressione che il mondo delle tendenze colore fosse un mondo molto riservato, affascinante, da studiare e scoprire. Ed è proprio così! complesso ma estremamente intrigante.
Se i colori del futuro si basano in parte sulle conferme dei colori del presente, chi decide con quali colori ci vestiremo? La ciclità degli stili di moda? Gli esperti? Gli stilisti ? I testimonial ? I blogger? O noi acquirenti?
Ricordate nel film Il Diavolo veste Prada , in cui Miranda Priestly, direttrice di una nota rivista di moda, confrontandosi col proprio staff riguardo alla scelta tra due cinture per la creazione di un outfit, viene infastidita dalla risatina della sua nuova assistente Andrea Sachs? L’ingenua ragazza che non vede alcuna distinzione tra i due accessori, si scusa e afferma che sta imparando ancora tutto di “questa roba”…inevitabile la reazione sprezzante della direttrice che interpretata superbamente dalla bravissima Meryl Streep, regala un momento unico, una lezione di un minuto e mezzo, sul perché del color ceruleo del maglioncino che indossa la giovane assistente.